Open source, amministrazione e lungimiranza

Due notizie a confronto:

Il Comune di Torino rinnova i pc e dà l’addio a Microsoft: “Risparmiamo 6 milioni”. La città si avvia a diventare il primo grande centro italiano “open source”: passaggio graduale, gestito dal Csi, al software gratuito Linux: finora la spesa per ognuna delle 8300 postazioni era di 300 euro. La novità potrebbe estendersi ad altri enti come Regione e comparto sanità
(Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/08/03/news/il_comune_rinnova_i_pc_e_d_laddio_a_microsoft_risparmiamo_6_milioni-93067980/)

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Pc, telefoni, luce: tutti gli sprechi del Comune di Roma. Per l’acquisto dei software per i computer, il Campidoglio spende quasi il 600% in più rispetto ai costi di riferimento. Ecco gli interventi previsti dall’amministrazione capitolina nel piano di rientro per risparmiare 440 milioni di euro in tre anni (Fonte: http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/08/07/news/pc_telefoni_luce_tutti_gli_sprechi_del_comune-93285659/)

 

Nel primo si legge “Microsoft e compagnia, addio: in Comune approderà Linux e Gates e i suoi soci si vedranno alleggerire le casse di 300 euro per ciascuno degli 8300 computer dell’amministrazione comunale”. Nel secondo: “Per la precisione, Roma capitale spende per dotare i propri pc di comunissimi software 4.037 euro a computer anziché 585, esattamente il 590% in più“.

A ognuno le sue considerazioni.